Roma è una città a parte. Per prendere i soldi a Roma, bisogna conoscere gli usi e costumi dei romani più che in altri luoghi.

I romani sono persone serie, anche se tendono ad essere superficiali su certi argomenti e spesso danno per scontata la disponibilità dei fornitori circa i pagamenti.

Detto questo, il debito è perlopiù riconosciuto come valido, anche se – circa i termini – la situazione può apparire, ad alcuni debitori di Roma, abbastanza elastica.

Il Romano, però crede nelle persone e ha fiducia e rispetto nella famiglia, così come nei legami di amicizia.

Perciò un modo per farsi pagare consiste nell’entrare in relazione diretta, e il più possibile stretta, con il debitore. Solo così, probabilmente, si può farsi preferire nei pagamenti a fronte di un ammontare di debiti superiori alla disponibilità.

La neuroscienza per recuperare i crediti dai clienti

Per favorire la relazione, specialmente dopo la battuta d’arresto del mancato pagamento puntuale, occorre far ricorso agli strumenti messi a disposizione dalle neuroscienze che studiano i meccanismi decisionali inconsci delle persone.

Dopo molti casi studio positivi e premi Nobel vinti, possiamo affermare la validità di queste regole – dette bias cognitivi – che sono universalmente applicabili all’architettura delle scelte, cioè alla possibilità di disporre le opzioni, in questo caso per il debitore, in modo che si muova seguendo dei binari invisibili, fino al pagamento di quanto ti deve.

I bias cognitivi sono degli acceleratori di scelta che fanno saltare alle conseguenze il debitore, evitando che si perda nella comparazione razionale delle possibilità.

L’ambito è quello dei “pensieri veloci”, ossia irrazionali-emozionali, definiti dettagliatamente nel libro “Pensieri lenti e veloci” del premio Nobel Daniel Kahneman.

Recupero crediti a Roma, come riprendere i soldi dai clienti

Ma torniamo all’argomento specifico, recupero crediti a Roma, come riprendere i soldi dai clienti.

Per avere successo in una grande metropoli come Roma bisogna essere veloci e svegli: questo vale anche per i debitori.

Per fargli fare il pagamento delle fatture aperte scadute, bisogna perciò essere sicuri di fare la mossa giusta al momento giusto, altrimenti addio attenzione e conseguente riscossione da parte nostra di quanto dovuto.

Quindi, potrebbe essere necessario sapere quale bias cognitivo far intervenire, cioè quale leva attivare per ottenere la maggior forza persuasiva nei confronti del debitore.

In altre parole, visto che i bias cognitivi sono 6 fondamentali + 3 complementari, l’importante è saper selezionare quello più efficace dall’inizio, dove la mossa giusta può far partire quella relazione di cui il romano ha fiducia e rispetto.

Studiando il volto del debitore, ad esempio dalla sua foto profilo, si può capire a quale bias è più sensibile.

A dircelo è la Morfopsicologia, la tecnica di riconoscimento emotivo messa a punto dopo 60 anni di esperimenti iniziati dal suo fondatore, il dott. Louis Corman.

Morfopsicologia

Questa dottrina è in grado di aiutare i creditori a riconoscere tratti della personalità del proprio debitore, in maniera così precisa da poter avere certezza circa le azioni di recupero più opportune per farsi pagare interamente.

Probabilmente queste notizie hanno acceso la tua curiosità e ora sai qualcosa in più sul tema recupero crediti a Roma, come riprendere i soldi dai clienti.

Ciò che potrebbe esserti utile è sapere che tutte queste tecniche neuroscientifiche sono state messe in pratica da Dario Ramerini che, intervistato da Money.it, ha raccontato come il metodo SEME, che le racchiude tutte, gli ha consentito di recuperare 133.500 € in un anno.