Se ti stai domandando in una azienda in cosa consiste la gestione delle liquidità, eccoti quanto potrebbe esserti utile sapere.
Con gestione della liquidità si intende:
- la capacità di un’azienda di gestire, grazie alle risorse economiche a sua disposizione, gli impegni finanziari assunti, a date fissate.
- la possibilità di un’azienda di ottemperare a spese e costi per i quali ha promesso il pagamento.
Andando più in profondità nell’argomento, si scopre che esistono due distinti indicatori di liquidità importanti per la gestione della stessa:
- liquidità immediata: che tiene conto del denaro presente in banca e nella cassa aziendale, dei crediti e dei titoli in scadenza, ma anche dei debiti in scadenza e degli assegni emessi.
- liquidità totale: l’ammontare di tutte le attività presenti e di quelle rateizzabili come le merci, le scorte, le materie prime.
A fronte di questi fatti, gestire la liquidità significa amministrare bene l’azienda dal punto di vista del cash flow, ossia del flusso monetario in entrata ed in uscita, così da avere un ottimo profitto.
Eh sì, perché lasciare soldi sul conto corrente non è cosa saggia per la gestione della liquidità, così come non lo è lasciarli in mano ai clienti invece di riscuoterli per tempo.
Economia significa “regola della casa”, quindi secondo il criterio del buon padre di famiglia, di cui parla spesso il legislatore nel codice civile, ogni azienda deve recuperare “quanto abbia fuori”, così come investire quanto prima le risorse incassate.
Quindi, in una azienda in cosa consiste la gestione delle liquidità?
- Far rispettare gli accordi di pagamento ai clienti
- Riuscire a negoziare gli imprevisti economici con i partner chiave
- Non prendere soldi in prestito per costituire scorte di magazzino
- Saper investire gli introiti per creare ulteriore liquidità
- Non immobilizzare il denaro in fondi sicuri a bassa rendita
Riassumendo in una frase si potrebbe dire che in un’azienda, la gestione della liquidità consiste nel saper incassare prima di pagare, generando flusso di cassa virtuoso.
Normalmente, infatti, gli imprenditori tendono ad investire nel loro sogno anche quando non hanno risposte dal mercato e persino quando i clienti non pagano puntualmente.
Questo atteggiamento è comprensibile quanto contrario alla gestione della liquidità in azienda.
Spesso poi si vuol anche fare bella figura, pagando fornitori nuovi con soldi destinati a pagare i vecchi. Succede perché per ogni imprenditore accaparrarsi fornitori chiave e strappare prezzi più bassi sembra essere vitale quanto rischioso.
Dopo aver letto, specialmente l’ultimo passaggio, ora ti è più chiaro in una azienda in cosa consiste la gestione delle liquidità?
Saper valutare il rischio, anteponendo il bene aziendale all’ego dell’imprenditore, in primis e poi “turnover is vanity & profit is sanity”.
Per fare profitto bisogna anzitutto non pagare molti interessi alle banche perché questa voce nel conto economico scalare sta verso la fine dove i numeri pesano molto di più sul EBITDA.
Ma veniamo a qualcosa su cui l’imprenditore si può concentrare per mettere in pratica – senza spendere soldi – la gestione virtuosa del flusso di cassa, di cui ho parlato sopra.
Ebbene, l’imprenditore può creare relazioni forti fin dall’inizio della fornitura del suo prodotto/servizio attraverso gentilezza ed empatia. Se ne è capace, può in questo modo garantirsi un pagamento puntuale a tutto vantaggio della sua gestione della liquidità in azienda.
Ma se non sa trasmettere la fedeltà aziendale fino all’ultimo dei suoi rappresentanti, agenti e procacciatori d’affari?
Eh sì, perché specialmente avvalendosi di venditori a provvigione, dotati di propria partita iva, posso assicurare che sia difficile rinunciare ad una vendita per via di un pagamento più veloce di quanto negoziabile col cliente.
Ma se anche con un pagamento lungo accordato a collo storto, l’azienda non avesse un rapporto di fiducia col cliente così da farsi pagare?
In quel caso, allora, potrebbe venire buono il metodo del libro “Il Perfetto recupera crediti”. Si chiama SEME ed è semplice quanto testato su strada.
Senti = prendi il polso al cliente scomparso facendolo riapparire
Energizza = dagli l’entusiasmo per attivarlo
Muovi = portalo a pagarti con il potere delle neuroscienze applicate
Elargisci = rinforza il suo comportamento e fallo pagare fino in fondo
Il metodo SEME, ti porta il risultato senza i costi del recupero crediti classico.
Passo dopo passo, riprenderai i tuoi soldi con gentile autorevolezza e…
Guadagnerai anche un brand ambassador, cioè un cliente entusiasta che farà passaparola di come l’avrai aiutato a pagarti in modo umano quanto rigoroso.
Personalmente ho recuperato 133.500 € proprio perché l’azienda per cui lavoravo doveva riprendere i rapporti coi propri clienti dal punto di vista empatico.
Il metodo SEME è il risultato di quanto ho provato personalmente con i clienti dopo aver superato molti corsi e letto 54 libri per spiegarmi come avevo potuto realizzare una cosa così meravigliosa.
Andare d’accordo con i clienti dopo aver subito un forte ritardo nei pagamenti non è cosa facile. Molti si agitano e rovinano il rapporto anziché rinsaldarlo per farsi pagare.
Per questo ci vuole un metodo, capace di dare quella regola che fa mantenere i nervi saldi così come ottenere risultati monitorabili.
Il capitolo 6 de “Il Perfetto recupera crediti” è proprio dedicato a questo: leggere i bilanci, ossia capire in una azienda in cosa consiste la gestione delle liquidità e poi dopo aver fissato i KPI, cioè gli indici di performance per quel cliente esaminato, aiutare a rispettare gli impegni presi facendosi preferire ad altri fornitori incapaci di fare tutto questo.
Nel libro, che è stato recensito con intervista all’autore, Dario Ramerini, sia da RTL 102.5, sia da Money.it, c’è anche un capitolo 1 che tratta dell’energia di chi recupera crediti…
Perché per trasferire entusiasmo ed essere empatici ci vuole forza e focus: meglio sapere fin dall’inizio come trovarli e mantenerli, no?